Nella serata del Venerdì Santo si è svolta la processione con la statua del
Cristo morto. Ci siamo ritrovati nella chiesa parrocchiale e ascoltato un breve
pensiero di Don Paolo che ha sottolineato l’importanza di ritrovare nella
nostra quotidianità un silenzio interiore, che ci permetta di aprire le nostre
vicissitudini al Signore e riprendere il contatto, attraverso una relazione
avvolgente, con il Cristo crocifisso che questa sera incontriamo all’apice del Suo fallimento.
Dopo un breve momento di preghiera e alcuni canti che ci hanno introdotto nell’atmosfera della passione e morte di Nostro Signore, la processione con i flambeaux si è snodata per alcune vie del paese, con semplicità e devota partecipazione, accompagnata da alcune riflessioni, preghiere sommesse e da canti del coro parrocchiale.
Un lungo corteo aperto da una lignea croce, seguita da numerosissimi fedeli ha percorso lentamente alcune strade del nostro paese, da via De Gasperi a via Trieste, da via Trento lungo i viali Colombera e Lombardia fino al giardino dove i nostri amici Alpini hanno predisposto un degno altare per deporre la statua lignea del Cristo morto e allestito una splendente croce, attorniata da una grande corolla di ceri luminosi.
Nel suo breve intervento, a conclusione, Don Leone ci ha invitato a guardare in alto, lassù nel cielo, dove nessuna stella brillava nella notte, ma una splendida e luminosa luna faceva capolino tra le nubi, illuminando la buia notte, notte di attesa della Pasqua di risurrezione. Richiamando le più famose parole del Santo Papa Giovanni XXIII e con la medesima raccomandazione: portiamo a casa facendone un dono generoso ai nostri familiari, la gioia dell’incontro con il Signore, nella sofferta passione si, ma con la certezza della gioiosa risurrezione e che abbia ad accompagnare ogni momento del nostro vivere quotidiano.
Poi ci siamo soffermati in raccolta preghiera e a chiusura della serata il celebrante Don Paolo ha elargito una estesa e ampia benedizione, affinché il Signore abbia a benedire noi, le nostre famiglie, le nostre case e la nostra comunità intera.