Contemplazione
“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”(Sal 26,13)
Prima settimana
(29 settembre – 5 ottobre)
29 settembre: XXVI domenica del tempo ordinario
(Am 6,1a.4-7; Sal 145; 1 Tm 6,11-16; Lc 16, 19-31)
Condizione irrinunciabile della missione è uno spirito contemplativo che ci fa attenti all’ascolto degli altri e della Parola:
- nella Prima Lettura il profeta Amos ammonisce coloro che vivevano da spensierati e dissoluti, incuranti della rovina che incombeva sul Paese: dai due regni del Nord e del Sud sarebbero finiti presto in esilio a Ninive e a Babilonia;
- la Parola è l’unica forza per la condivisione personale e per la trasformazione del mondo. Per noi oggi quella Parola è vicina, si è fatta carne e salvezza per tutti, come ricorda paolo al discepolo (Seconda Lettura);
- nel Vangelo Gesù presenta la figura del ricco che, compiaciuto per la sua ricchezza, non si accorge di lazzaro, il povero che siede alla sua porta. Vivendo così non riesce a vedere nessuno se non se stesso…e rovina la sua vita.
La parola di Dio ci educa ad avere occhi e cuore per i fratelli. La misericordia di Dio è annunciata dai profeti, anche oggi. Aiutiamoci affinché tutti possiamo riconoscere più facilmente il Signore, specialmente nei più poveri e bisognosi che incontriamo quotidianamente.
ATTO PENITENZIALE
Signore, quante volte la pigrizia ha prevalso sull’impegno della preghiera:
abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
- Cristo, spesso dedichiamo all’azione anche il tempo per la contemplazione:abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
- Signore, per aver vissuto la contemplazione in modo distratto:
abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
- Il Signore desidera che non sprechiamo la nostra vita nella dissolutezza e nella dissipazione: perché gli impegni non ci impediscano di vivere nella contemplazione della Parola, preghiamo.
- Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché nello Spirito del Risorto ricevano forza e coraggio per vivere e affrontare le fatiche del difficile apostolato, preghiamo.
Vocazione
“Considerate, fratelli, la vostra vocazione”(1 Cor 1, 26a)
Seconda settimana (6 – 12 ottobre)
6 ottobre: XXVII domenica del tempo ordinario
(Ab 1, 2-3; 2, 2-4; Sal 94; 2Tm 1, 6-8.13-14; Lc 17, 5-10)
Ciò che rivela la nostra vocazione cristiana è l’annuncio che portiamo, cioè il dono della Salvezza che abbiamo ricevuto e dobbiamo necessariamente condividere.
- nella Prima Lettura, al grido del profeta Abacuc che implora aiuto contro l’oppressione, il Signore promette che la sua giustizia “verrà e non tarderà”;
- nella Seconda Lettura s. Paolo invita Timoteo a custodire il dono della fede ricevuto con il battesimo e a non vergognarsi del Vangelo;
- nel Vangelo Gesù descrive la vocazione come semplice esecuzione di un compito assegnato: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. L’umiltà è condizione essenziale di missionarietà.
Dio ci chiede di rimanere saldi nell’ora della prova e di non cedere alla disperazione, sull’esempio di Gesù: anche per questo è opportuno rinvigorire l’annuncio missionario del Vangelo. Noi oggi intendiamo ravvivare la nostra speranza e, con gli apostoli, chiedere con forza al Signore: “Aumenta la nostra fede!”.
ATTO PENITENZIALE
- Signore, spesso abbiamo poca consapevolezza della nostra specifica vocazione, come sposi, genitori, consacrati: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
- Cristo, molte volte abbiamo disatteso gli impegni della nostra chiamata, per superficialità o disinteresse: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
- Signore, l’orgoglio spesso ci fa dimenticare che il servizio da noi prestato è solo risposta ad una vocazione d’amore: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
- Per noi che viviamo qui la missione, perché accogliamo con gioia la chiamata a donare la nostra vita per gli altri, mossi sempre dalla riconoscenza verso Dio, preghiamo.
- Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché la fede e la testimonianza continuino ad essere forti e siano perseveranti anche in mezzo alle difficoltà, come richiede la vocazione missionaria di ogni cristiano, preghiamo.
Responsabilità
Non è infatti per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere”(1 Cor 9, 16 a)
Terza settimana (13 – 19 ottobre)
13 ottobre: XXVIII domenica del tempo ordinario
(2Re 5, 14-17; Sal 97; 2Tm 2, 8-13; Lc 17, 11-19)
Viviamo la responsabilità di annunciare Gesù Cristo, come umili servitori:
- nella Prima Lettura il profeta Eliseo guida Naaman – guarito poi dalla lebbra – lungo un percorso di fede: lo conduce a riconoscere il primato di Dio e alla giusta relazione con Lui… come dire: hai riconosciuto l’opera di Dio nella tua vita, ora devi anche sapere che Dio non lo puoi comprare con dei regali;
- nella Seconda Lettura l’apostolo Paolo proclama a Timoteo: la nostra fede può anche venire a mancare, ma certo non viene meno la fedeltà di Gesù! Ecco da dove partiamo per esprimere la nostra gratitudine;
- il Vangelo ci insegna ad aprire gli occhi e a riconoscere come dono tutto ciò che la bontà di Dio ci offre: “vedendosi guarito…” il lebbroso vede ciò che ha ricevuto, capisce che è stato raggiunto, che la guarigione gli è venuta dal di fuori e allora ritorna. Gli si sono aperti gli occhi e comprende chi è Gesù. Si rende conto che c’è una cosa più importante della salute ed è la relazione con lui.
Dio ci chiama alla Salvezza e alla gioia autentica e ci chiede di riconoscere, come figli, l’amore che ci dona, per questo interpella la Comunità: “E gli altri nove dove sono?”.
ATTO PENITENZIALE
- Signore, incapaci di riconoscere il tuo amore per noi, non riusciamo a sentire la responsabilità della nostra chiamata: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
- Cristo, quante volte le nostre scelte ci rendono testimoni inefficaci e ci impediscono di accogliere i tuoi doni: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
- Signore, il nostro egoismo spesso ci fa dimenticare che siamo responsabili della Salvezza dei nostri fratelli: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
- Per tutti noi, perché sentiamo la responsabilità di aiutare ogni fratello ad assumere scelte di vita cristiana, attraverso una lieta testimonianza evangelica, preghiamo.
- Per coloro che vivono la missione in terre lontane e per noi, perché la consapevolezza della misericordia che il Signore ci ha usato, ci unisca fra noi al di là delle nostre differenze, preghiamo.
Carità
“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35)
Quarta settimana (20 – 27 ottobre)
20 ottobre: XXIX domenica del tempo ordinario
(Es 17, 8-13; Sal 120; 2 Tm 3,14-4,2; Lc 18, 1-8)
“Tutto parte dall’Amore e tende all’Amore. L’amore gratuito di Dio ci è reso noto mediante l’annuncio del Vangelo” (Benedetto XVI). La carità deve essere il centro della missione:
- la Prima Lettura ci ricorda che Dio cammina con noi nella prova, nelle difficoltà, nelle battaglie della nostra vita, e poi dice la bellezza della preghiera, sia nella sua dimensione di fatica come pure in quella comunitaria;
- nella Seconda Lettura Paolo usa nei confronti di Timoteo un verbo forte: “ti scongiuro”, che alla lettera sarebbe ti testimonio. E’ un invito verso ciascuno di noi a vivere come lui, facendo della parola di Dio il cuore e il respiro della vita;
- la vedova del Vangelo ci aiuta a dire che la preghiera è un atto di profonda, incessante, umile fede.
La fede vive nella carità, quando condividiamo l’amore ricevuto da Cristo con il mondo intero, specie con quanti ancora non lo conoscono.
ATTO PENITENZIALE
- Signore, quando i nostri gesti di solidarietà non trovano nel tuo amore l’origine e la fonte: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
- Cristo, spesso dimentichiamo che la carità comporta un adeguato impegno per la giustizia: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
- Signore, il nostro stile di vita non è sempre espressione di amore e spirito solidale verso i poveri del mondo: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
“Sulle strade del mondo”. La fede in Cristo ci chiama “ad uscire”, a metterci in cammino con le genti, per annunciare e condividere insieme la Buona Notizia. Chiediamo al Signore di crescere come fratelli e sorelle e, in ogni circostanza, di rendere testimonianza al suo Vangelo.
Preghiamo insieme e diciamo: Sostieni, Signore, la tua Chiesa.
- Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché siano sempre fedeli interpreti e
annunciatori della Parola di Dio, guide sicure nella trasmissione della fede, preghiamo. - Perché con la celebrazione dell’87ª Giornata Missionaria Mondiale, il Signore�
conceda alle nostre Chiese locali di crescere nella collaborazione e nel reciproco�
sostegno alle giovani Chiese, nell’unità della stessa fede, preghiamo. - Per tutti noi, perché sull’esempio di Gesù, nel suo Amore troviamo il coraggio di renderci vicini e solidali con l’umanità intera, specie di quanti, affamati di giustizia, soffrono l’emarginazione e la discriminazione, preghiamo.
- Per tutti gli operatori missionari uccisi per annunciare il Vangelo e tutti i fratelli defunti che hanno portato nel cuore le esigenze della Missione, preghiamo.
Ti ringraziamo, Padre, del grande dono della fede. Facci sentire l’urgenza di condividerlo con chi ancora non ti conosce, anche attraverso il sostegno spirituale e materiale ai missionari in ogni luogo della terra. Per Cristo, nostro Signore.
Ringraziamento
“Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza (Sal 117, 21)
Quinta settimana (27 –31 ottobre)
27 ottobre: XXX domenica del tempo ordinario
(Sir 35, 15b-17.20-22a; Sal 33; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18, 9-14)
La Salvezza, che Dio offre con liberalità e abbondanza, muove il nostro ringraziamento:
- La Prima Lettura, tratta dal libro del Siracide, ci ricorda che Dio guarda il cuore, non le apparenze: per essere veri è necessario essere umili e poveri;
- Nella Seconda Lettura Paolo sa che il compito dell’apostolo, della Chiesa, dei cristiani, è quello di annunciare il Vangelo totalmente e gratuitamente. L’abbandono, la solitudine, non ha chiuso la vita di Paolo, anzi! La sua vicenda ci dice che è possibile, anche nelle difficoltà, sperimentare la presenza di Dio;
- Nel Vangelo, con la parabola del fariseo e del pubblicano, Gesù mostra con quale atteggiamento porsi dinanzi a Dio. L’uomo pieno di sé, orgoglioso davanti a Dio e costituitosi giudice del prossimo, torna a casa sua con un peccato in più… L’uomo umile, che si sente peccatore, bisognoso di grazia e di misericordia, torna giustificato, salvato.
In cammino con il Signore impariamo ad amarci tra di noi e a perdonarci di cuore, perché siamo tutti bisognosi di misericordia.
ATTO PENITENZIALE
- Signore, vogliamo scoprire oggi che “fare Eucaristia” significa imparare a vedere i tuoi doni e così ringraziarti: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
- Cristo, che ci inviti a perdonarci sempre, insegnaci a soccorrere chi fa più fatica: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
- Signore, la nostra presunzione ci impedisce di vivere il nostro ringraziamento: abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
- Per noi che viviamo qui la missione, perché al termine del Mese Missionario, impariamo ad esprimere la nostra riconoscenza al Signore attraverso significativi gesti d’amore, testimoniando al mondo intero la sua misericordia, preghiamo.
- Perché tutti i cristiani, grati per la preziosa testimonianza di tanti autentici missionari, possano proclamare con più coraggio il messaggio d’amore di Dio, con gesti di più convinta solidarietà, preghiamo.