Cre, cinema, cucù, sport, scuola, non solo messe e processioni!
“Noi cristiani è il Vangelo che ci rovina!”. Così è stato detto in battuta anche al nostro Vescovo in una riunione. Dove si parlava del fatto che i cristiani non possono assumere certa mentalità e certi atteggiamenti che umanamente sembrerebbero logici. Come la reciprocità nelle offese e nelle pretese. Come la fraternità a statuto… limitato. Come il dire Padre dei nostri, invece che Padre nostro. Come il tirarsi indietro nell’impegno per il bene comune e per la promozione delle persone e delle famiglie. Il Vangelo ci ‘rovina’. Una dolce rovina, una rovina consapevole e voluta. Passeremo per degli illusi o ingenui, agli occhi di tanti, ma crediamo di percorre un sentiero di umanità vera e compiuta. Così avviene quando i cristiani annunciano e testimoniano il Vangelo nei suoi risvolti provocanti, che contrastano mentalità e proposte apparentemente più appetibili, a volte più ‘popolari’, certo più aperte al consenso e all’applauso. Così avviene anche là dove, come cristiani, avviamo e sosteniamo certe iniziative che non sembrano legate direttamente alla missione della Chiesa, ma che sono espressione della sua charitas ad ampio raggio. Speriamo comunque in tutto questo di passare per saggi almeno agli occhi di Dio. A ciascuno poi la sua scelta! Ovviamente con relativi frutti, ben diversi, per aver agito o con la alta ‘stoltezza‘ del Vangelo o con la piatta ‘saggezza’ degli uomini. Liberi, sì, ma responsabili. Con una mira bassa o con un orizzonte alto! Evangelizzazione e promozione umana. Questa è la missione della Chiesa e quindi di ogni parrocchia: annunciare il Vangelo senza oscurarlo o strapparne alcune pagine e tentare di viverlo con la certezza di dare senso e prospettiva alla vita, contribuendo alla promozione di una storia ‘buona’ per tutti. E’ quanto la Chiesa nel corso dei secoli, pur con limiti e peccati dovuti a cristiani incoerenti, ha fatto: i santi sono lì a dirci di questa missione realizzata, con la loro voce, il loro stile e le loro iniziative. Un mosaico di bene, di cura degli uomini, di opere di misericordia. In ogni campo. Ancora oggi, pur in tempi e con modalità diverse, quest’opera di promozione umana continua. I missionari sparsi in ogni angolo della terra lo testimoniano. L’annuncio del Vangelo è già promozione e elevazione delle persone e dei popoli e le opere che lo rendono evidente sono il sigillo di questo annuncio. Le parrocchie, nel loro piccolo, ma nel concreto di un territorio, vi investono tanto in persone, tempo e denaro. Certo nella formazione cristiana dei battezzati, nell’offrire opportunità a chi cerca verità. Ma avviando anche iniziative che testimoniano la carità ‘politica’, la concreta partecipazione alla res pubblica locale, con attenzione alle persone che la compongono, facendosi carico dei fratelli e della storia. Senza discriminazioni o pregiudizi. Così si è cercato di fare anche nella nostra parrocchia. Vogliamo ricordare di questi tempi il progetto ‘Famiglia adotta famiglia’, che ha sostenuto e continua a sostenere con ‘sorsi di fiducia’ tante persone e famiglie di qualsiasi estrazione o provenienza. I quasi 300.000 euro per progetti mirati non sono una bazzecola! Vogliamo ricordare, in ambito caritativo e sociale, insieme con le tradizionali attività, il sorgere di proposte con gruppi dal nome significativo e anche simpatico: il Porsi accanto, il Ti ascolto, il Cucù e via di questo passo. Che dicono cuore, vicinanza, sostegno, pur se non definitiva soluzione dei problemi sociali. Cosa questa che spetta a politici e amministratori, nel grande dei ministeri e nel piccolo degli assessorati. Che si ammantano di titoli che parlano di politiche sociali, politiche per i giovani, politiche per la cultura… Politica è avere a cuore la polis, la città con il bene dei suoi abitanti. Ma in tutti i settori, non solo in quelli più appariscenti e dal consenso garantito. Possiamo evidenziare qui l’apporto della parrocchia per la promozione culturale, già con il messaggio evangelico che annuncia e che è fonte di crescita in umanità, ma anche con quanto ha investe e svolge nel nostro Auditorium – Sala Gamma. Gamma, appunto, di varie iniziative, curate in proprio o ospitate. Tenendo saldo che la cultura, nel significato più nobile, è il fermento della storia personale e sociale e della vera ‘qualità della vita’ di un paese. E’ la ‘carità della verità’. Che non passa soltanto per qualche ‘evento’ (già in sé parola abusata e alquanto vuota!), ma gioca a 360 gradi per allargare la visuale della mente e del cuore, oltre i facili ragionamenti ‘di pancia’. Vogliamo ancora mettere in conto quanto l’Oratorio fa soprattutto nei riguardi delle nuove generazioni in fatto di aggregazione, di animazione educativa (non solo religiosa), di impegno ricreativo, sportivo, teatrale. Un capitolo immenso di ‘presa in carico’, di disponibilità di giovani e adulti e pure di impegno economico. E non vorremmo lasciare nella penna l’impegno, che data da anni ormai, per il Sostegno scolastico pomeridiano a ragazzi delle elementari e delle medie. E tanto meno vogliamo minimizzare il servizio svolto dalla Scuola di alfabeto e cittadinanza per immigrati residenti a Torre, cittadini di Torre, per un loro migliore inserimento e una opportuna integrazione. Che va a beneficio loro e di conseguenza dell’intero paese. La sbandierata res pubblica, cesto di appartenenza e fucina di servizi, che è tale solo se è a cerchio completo. Altrimenti è res parziale e miope. E qui in effetti, ma anche in altri ambiti, viene spontanea una domanda: ma la parrocchia è tenuta a ‘coprire’ di suo, in energie umane e denaro, questi servizi? Non dovrebbero essere di specifica competenza e a carico dell’Istituzione civile, chiamata a coglierne l’esigenza e l’utilità per l’intera società? O almeno le Istituzioni dovrebbero attuare il principio costituzionale della ‘sussidiarietà’, per la quale se esse non gestiscono in modo diretto, però appoggiano, sostengono e cercano anche di finanziare l’impegno di persone e di gruppi che le suppliscono, mettendoci il loro tempo e la loro disponibilità. La ‘sussidiarietà’: tutt’altro quindi che la ‘pretesa’ di avere tutto gratis, dell’Ente pubblico, come è stato scritto. Se non l’appoggio economico, che non sarebbe una benigna elargizione ma un sacrosanto dovere, non dovrebbe mancare almeno l’apprezzamento e l’incoraggiamento. Attività come la Scuola di italiano per immigrati, ma non solo, chiaramente chiamano in causa le Istituzioni civili, visto che svolgono un servizio di promozione sociale. E’ evidente che la parrocchia, che oggi offre anche questa iniziativa, fa supplenza, investendo in persone e denaro. Ma intende proseguire, e continuerà la sua attività presso il Condominio solidale delle Suore Poverelle, valutato che è impensabile e contraddittorio reggere quanto viene chiesto dalla stessa Istituzione civile per l’uso di ambienti pubblici, La Scuola chiude, quindi; ma la Scuola… riapre per rinnovata iniziativa della parrocchia stessa, per l’impegno delle volontarie (dedite pur con motivazioni diverse, ma sempre in sintonia…!), per il sostegno di persone e gruppi, per l’appoggio delle Poverelle. Il tutto per il bene di persone e famiglie… regolarmente del paese! E quindi a vantaggio del paese. Lo ribadiamo di questa come di altre ben note iniziative parrocchiali rivolte a tutti i residenti. Questa si chiama promozione umana, cura della città degli uomini, portata avanti dalla Chiesa. In proprio e in nome di quel Vangelo, che… ci ‘rovina’. Una rovina che non crea macerie anzi edifica umanità. Abitando l’oggi del paese e sporgendo lo sguardo sul domani, un domani che è già alla porta e che vorremmo avesse sapore di speranza per tutti. Sacrosanta rovina!
don Leone, parroco
don Leone, parroco