Domenica 17 settembre nella nostra parrocchia, nella celebrazione della Santa Messa delle ore 10,00 si è svolto il saluto a Don Angelo Scotti, in partenza per la parrocchiale di Vilminore. Concelebranti Don Leone, parroco, Don Giuseppe e Don Tarcisio, collaboratori e Don Diego, nuovo curato dell’oratorio. La prima lettura della liturgia eucaristica della XXIV domenica del tempo ordinario, dal libro del Siracide cap. 27 è una raccomandazione: “Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati”. La seconda lettura dalla lettera di San Paolo ai Romani cap. 14 ci esorta: “Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”. Il brano di vangelo, tratto da Matteo cap. 18 è un esplicito invito a perdonare: “In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti… …Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari…. … “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva,
i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avutopietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Don Angelo Scotti ha ringraziato riconoscente, la comunità di Torre Boldone, per l’accoglienza e la collaborazione ricevuta in tutti questi anni del suo ministero nella nostra parrocchia, augurando al nuovo curato Don Diego, un sereno e proficuo lavoro.
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