Quando si inizia ad avere una storia da raccontare.

Quando esci dalla barriera della missione ti bastano pochi minuti per arrivare, ma la strada è ricca di incontri… la signora che siede con il suo banchetto al bordo della strada ti salutfedesimo2014-13a sempre con un gentile “bonjour”, una bambina urla “Fede!!! Simo!!!”, fai pochi passi e il signore che si è installato con il suo negozietto, sempre sul ciglio della strada, ti saluta con un sorriso e un lieve cenno della mano…un ragazzo ti ferma per chiederti di un’iscrizione, un altro ti saluta, ti domanda se hai dormito bene e ti si affianca nel cammino.

Svolti l’angolo e la barriera con il grande logo colorato del centro comunitario ti appare davanti.

Basta entrare, arrivare al “biwo” (l’ufficio) e si è già formata la coda di bambini che chiede il pallone per giocare, due o tre giovani chiedono il domino e molte più persone chiedono la corrente per poter ricaricare i cellulari. Non sempre la corrente nazionale viene mandata nelle case e così ci si ritrova ad avere cellulari collegati ovunque!fedesimo2014-12

Quando Wilkinson appare alla porta del “biwo” ha già lo sguardo attento a tutto ciò che gira attorno. È un giovane al quale è stato affidato il ruolo di responsabile, ma oltre alla responsabilità ha la passione, l’entusiasmo e ci mette il cuore in quello che fa!

Monsieur Ulrick è sempre il primo ad arrivare con un passo calmo e deciso, si affaccia alla porta, saluta e si dirige nella sala del cucito preparando lo spazio e accogliendo le donne.

fedesimo2014-11Ogni giorno per due ore quattro gruppetti di donne si alternano per il corso di cucito. Hanno imparato a cucire a mano, hanno iniziato a lavorare con la carta, hanno imparato a prendere le misure e hanno realizzato i primi modelli di gonna.

Il giorno in cui M. Ulrick ha mostrato loro le macchine da cucire c’era un entusiasmo palpabile nell’aria!

M. Ulrick non è il solo insegnante, come lui anche Madame Lucienne ha due gruppi di donne, uno per il cucito e uno per il ricamo e l’uncinetto.

fedesimo2014-10Man mano che il lavoro di taglia e cuci inizia, il centro prende vita.

Il fischietto suona e l’allenatore è pronto per iniziare l’allenamento di calcio con i suoi 15 bambini nell’uniforme rossa e bianca che identifica le tre squadre del centro.

fedesimo2014-9Nella grande sala rimbalza la pallina da pingpong che affascina giocatori inesperti, ma determinati a fare la loro partita.

Le pedine del domino schioccano sul tavolo sotto il colpo deciso dei giocatori…si gioca così, la pedina va piazzata con forza, TAC!

Fuori i bambini corrono, gridano, giocano a palla e sbirciano dai buchi delle finestre la lezione di danza.

La musica haitiana o hip hop risuona nella sala mentre l’insegnante mostra i passi ad un folto gruppo di ragazze, donne o bambine.

Ma la musica suona anche in un’altra sala dove il coro sta provando i canti per la messa. Ogni domenica alle 7 di mattina la grande sala del centro diventa una cappella che ospita l’eucarestia presieduta da Padre Carl, padre scalabriniano responsabile del centro.

fedesimo2014-8I giovani arrivano a coppie, a piccoli gruppi, sparsi qua e là. Si salutano ed entrano nella stanza. Oggi è giorno di riunione del JEVAC, JeunesVolontaires pour l’avancement de la communauté. Sono una quarantina di ragazzi e ragazze tra i 15 e i 25 anni che ogni settimana si ritrovano per parlare, per seguire conferenze e confrontarsi tra loro.

Il comitato di gestione cerca di organizzare gli incontri. Si è ancora all’inizio e il gruppo deve essere supportato e guidato, ma ha buone prospettive e nonostante le difficoltà può diventare l’ossatura portante del centro!

Il pomeriggio scorre veloce e il “biwo” è sempre super affollato di ragazzi che si fermano a chiacchierare e di persone che chiedono informazioni. Le iscrizioni per il corso di alfabetizzazione degli adulti sono ancora aperte e ci sono molti posti liberi, le squadre di basket non sono ancora complete e il corso di italiano accoglie sempre nuovi allievi.

Quando inizia a scendere il buio le varie attività sono ormai concluse. Wilkinson parte per il suo giro per ritirare palloni e giochi.

fedesimo2014-7Le prese della corrente si svuotano e qualche volenteroso annaffia le piante che si spera crescano in fretta!

Le porte si chiudono, la barriera è ormai alle spalle e tra una chiacchiera e l’altra si torna con gli ultimi ragazzi rimasti verso casa.

Un’altra giornata si è conclusa in questa strana e calda terra haitiana.

fedesimo2014-6Tante parole e pensieri continuano a girare per la testa e se si guarda indietro si vede tutta la strada percorsa…dai primi mesi quando non esisteva nemmeno la struttura del centro, quando si è fatta la prima riunione con le famiglie invitate una ad una bussando alla porta di casa, quando l’unico giorno di attività era la domenica e con un pallone si giocava tutti insieme, quando sono iniziate le attività con i giovani, le domeniche di animazione, i campi estivi per i bambini…

fedesimo2014-5Fino a qui…un susseguirsi di fatti, attività, fatiche, discussioni, volti, parole, richieste…

Fino a qui…in questo centro comunitario che piano piano sta nascendo, prendendo la sua consapevolezza e identità.

Ci si mette la testa, l’energia, il cuore e si sogna che possa diventare un piccolo grande luogo di comunità.

Fede&Simo

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 N.d.r. Tutto questo è stato possiblie grazie anche ai fondi raccolti nella nostra parrocchia con il progetto 2013, per il 2014 verrà proposto un nuovo progetto di aiuto, che partirà durante le feste patronali.