“Né chi pianta, né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio,
che fa crescere”. Tutto è racchiuso nel ripetersi di quel gesto antico: la manciata di semi gettata con abbondanza e caduta in terreni diversi, diventa gesto di coraggio, di fiducia e di speranza, perché l’esito della semina è incerto. Il seminatore rischia indipendentemente dal risultato, che sarà visibile solo in futuro. L’essenziale non è nel raccolto, non è nell’attesa
di successo, ma è nel seminare del bene, nel provarci, sempre e comunque.
Questa comunità cristiana nel tempo ha continuato a piantare e ad irrigare, e anche tu, seppur in uno spazio di tempo breve, hai lasciato cadere la tua manciata di semi in modo convinto, fedele, coerente con la tua formazione e con il tuo percorso personale e di vita. Un percorso che ora si stacca da Torre Boldone per percorrere altre strade. Grazie diacono Bruno per averci offerto più volte spunti su come vivere il Vangelo della carità. Scusaci, se il terreno non sempre è stato fertile ma sassoso. Auguri di tutto cuore e con riconoscenza per il tempo vissuto insieme, buon proseguimento del tuo instancabile cammino, seminando sempre e comunque con speranza.
don Alessandro, i sacerdoti e la comunità di Torre Boldone