La peste che nel 1630 colpì il nord Italia arrivò anche a Torre Boldone. Per ridurre al minimo i rischi di contagio le vittime venivano seppellite in luoghi lontani dal centro abitato e, dato l’alto numero dei morti e la necessità di seppellirli velocemente, spesso venivano calati in fosse comuni e ricoperte di calce.
La zona chiamata Ronchella è il luogo scelto per scavare la fossa comune per i nostri morti in quella pestilenza.
Ad epidemia finita, la gente volle subito costruire in questo luogo, a ricordo dei propri morti, una tribulina con un’immagine sacra, dove venire a pregare.
Circa 100 anni dopo, gli abitanti della zona chiesero di poter erigere una chiesetta al posto della vecchia tribulina. Nel 1718 fu consentita la costruzione di un “oratorio” di piccole dimensioni: nel novembre dello stesso anno venne benedetta in forma solenne la chiesetta “ad honor dela B.V. Mariadela Pietàin sufragio de’ morti ivi vicino sepolti tempore pestis”.
La chiesa, restaurata in epoca recente, è oggi preceduta da un piccolo pronao con due colonne, cinto da un muretto basso. Il piccolo corpo sporgente sulla destra ospita il vano della sagrestia e un piccolo locale accessorio. La facciata presenta, oltre alla porta d’ingresso, due finestre laterali protette da inferriate e un piccolo semirosone. L’interno, ad aula unica, culmina nel piccolo vano absidale; la volta a botte è delimitata da un semplice ed elegante cornicione.
La parete di fondo del presbiterio ospita una tela che raffigurala Verginedel Suffragio che prega per le anime dei morti di peste. Nella lunetta sovrastante è raffigurato l’arcangelo Michele; più sotto le “anime purganti”. Due ex-voto (preziosi per la storia del paese) completano la dotazione artistica della chiesetta.