Verso le elezioni amministrative, elettori ed eletti, per il bene del paese
“La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità”. (Concilio Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes, n. 75).
“La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri. In questi tempi è la più alta forma di carità”. (Paolo VI, Lettera Apostolica Octogesima adveniens, n. 46).
LA POLITICA PER IL BENE COMUNE
Il bene è ciò che perfeziona la persona. Ogni persona. Sempre in una visione sociale e comunitaria e con attenzione all’ambiente. La politica, assumendo come ottica del pensare e dell’agire la polis, la città, l’abitare degli uomini fa scelte conseguenti secondo il criterio del bene comune.
Questo impegna a:
* pensare politicamente: ossia a riflettere con orizzonti ampi, avendo il senso globale della società attuale e di quella che si vuole costruire. In pratica ci si deve chiedere: quale idea di paese, quali le scelte essenziali e necessarie per la qualità della vita di un paese e delle persone che lo abitano?
* agire politicamente: non basta aggredire i problemi con dichiarazioni di principio se non si individuano strumenti di traduzione pratica. La politica è l’arte del ‘fare’ il bene concretamente possibile, nell’ottica del bene di tutti.
Questo richiede persone disponibili al lavoro paziente e non improvvisato, allenate al servizio alla collettività. Che non cercano l’appariscenza propria o di un gruppo.
SGUARDO AD ALCUNI AMBITI
– Il primato della persona
Ogni essere umano è persona, chiede rispetto e ha diritto di cittadinanza, dal concepimento alla morte naturale. L’attenzione alle situazioni fragili (disabilità, solitudine, emarginazione, situazione economica…) e l’integrazione vanno organizzate e gestite con razionalità e generosità, anche a riguardo di quanti non appartengono alla nostra cultura.
– La centralità della famiglia
L’impegno per un progetto coerente sul fronte delle politiche familiari riconosce la famiglia come “soggetto sociale”. Al bene della famiglia sono correlate: la tutela della vita umana, la prevenzione dei disagi e delle devianze, la cura della salute, la particolare attenzione alle situazioni dei bambini e degli anziani nelle necessità specifiche. Come pure il sostegno nei momenti problematici della famiglia che toccano gli aspetti relazionali, educativi ed economici.
– La sussidiarietà
L’Istituzione locale ha il compito di appoggiare e valorizzare i soggetti sociali, gruppi e associazioni, presenti sul territorio. Intanto apprezzando e quindi sostenendo anche economicamente il loro servizio alla comunità. Il loro impegno non diminuisce la responsabilità dell’Istituzione pubblica, a cui compete di garantire ai cittadini i servizi fondamentali e un’accettabile qualità della vita. Con ponderato e saggio uso delle risorse economiche..
– Cultura e educazione
Cultura ed educazione sono ambiti fondamentali per aiutare a leggere la vita e la storia in modo lungimirante e partecipato, per immaginare prospettive condivise di cambiamento e ridestare la persona a un interesse per la vita comune e la cosa pubblica. Tenendo conto che anche ogni parola, atteggiamento e azione del rappresentante della Istituzione ‘fa’ cultura, ‘crea’ cioè un modo di pensare nella gente. Per questo deve essere ponderata e tesa a un ragionamento pacato sui vari problemi sociali.
-Territorio e ambiente
Essenziali sono per il buon amministrare la valorizzazione e il rispetto del territorio, con scelte ponderate e non legate soltanto a fattori economici, per un ambiente abitabile e per consegnare un paese vivibile e accogliente alle nuove generazioni. In questo spirito si può parlare anche del problema della ‘sicurezza’, legato a una rete di buon vicinato e a una concreta e attenta solidarietà. Da costruire con percorsi formativi, dove tutti i cittadini vanno coinvolti.
Attorno a questi ambiti vanno valorizzati specifici tavoli di confronto tra Istituzione e i ‘soggetti sociali’ per concordare e coordinare interventi, con un monitoraggio periodico, obiettivo e progettuale. Per non disperdere e frammentare le energie, soprattutto nell’azione verso le persone e le famiglie. E non appoggiandosi semplicemente a supplenze o deleghe.
LO STILE DELL’AZIONE POLITICA
Lo stile dell’azione politica per i cristiani è una fondamentale cartina al tornasole del valore attribuito alla dignità delle persone. Non si possono accettare comportamenti politici
– che escludano persone o gruppi
– che istighino al disprezzo per gli avversari o alla denigrazione di chi pensa diversamente
– che preferiscano gli attacchi alle persone piuttosto che il confronto sui problemi e sulle proposte. Merita consenso chi accetta il confronto sui problemi, senza inventare nemici da combattere o capri espiatori di comodo.
Ai politici e amministratori va chiesto di leggere, ascoltare e coinvolgere i nuovi e vecchi soggetti sociali: centri culturali, parrocchia, ambiti di animazione sociale, opere assistenziali e di solidarietà, associazioni sportive e ricreative, gruppi di custodia dell’ambiente.
Lo stile è quello del “dialogo” con tutti e della “proposta” in positivo per contribuire alla migliore soluzione dei problemi.
– Qualità dei candidati
Ai candidati sono richiesti l’affidabilità per capacità politica, trasparenza, competenza, impegno sociale; per coerenza e onestà nella vita personale e professionale; per volontà di dialogo rispettoso e da ampio coinvolgimento
INSIEME PER LA CASA COMUNE
Va richiamato con forza il valore della partecipazione e della responsabilità; dello spendersi per il bene comune. Significa andare a votare, informarsi e documentarsi sulle questioni più rilevanti, fino alla disponibilità dell’impegno personale.
“Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma tutti in seno alla società. Ogni cittadino, ogni associazione e ogni istituzione sono chiamati a intervenire a favore del bene comune. Intorno a loro si sviluppano legami e sorge un nuovo tessuto sociale con un senso di solidarietà che è consapevolezza di abitare una casa comune” (Papa Francesco).
Il Consiglio pastorale della parrocchia di Torre Boldone