Pellegrinaggio alla chiesa di San Bernardino in Lallio

PellegrinaggioSBernard- (3)Nella serata di lunedì 24 settembre, la nostra parrocchia è uscita in pellegrinaggio, andando a visitare con pia devozione la chiesetta dedicata a San Bernardino nella parrocchia dei Santi Bartolomeo e Stefano in Lallio, la prima chiesa eretta in onore del Santo di Siena  nella diocesi di Bergamo, nella quale  è passato predicando e santificando con la parola e con l’esempio.La chiesa di San Bernardino è la più antica in onore del grande Santo senese, costruita nello stesso anno della canonizzazione (1450). E’ sorta per volontà di Eustacchio Licini detto “Cacciaguerra”, frate non professo del convento delle Grazie fondato da San Bernardino durante la sua permanenza a Bergamo. Divenuta monumento nazionale per l’importanza storico-artistica, è considerata un pregevole documento del manierismo lombardo ed una delle rarissime rimaste in Lombardia, dall’interno completamente affrescato, con cicli dedicati alla vita della Madonna, a Santa Caterina d’Alessandria, di San Bernardino e della passione, morte e risurrezione di Cristo. Nelle due cappelle laterali, aggiunte nel 1532, si trovano affreschi di diversi santi di grande devozione popolare. Nei sottarchi della navata sono raffigurati le Sibille e i Profeti. I novantanove dipinti di cui è adornato l’interno, sono opera di Gerolamo Colleoni (1500-1570), di PellegrinaggioSBernard- (4)Cristoforo Baschenis detto il Vecchio (1520-1613) e di un autore ignoto (certo T.L.) del 1619. Anche la facciata esterna era ricoperta di affreschi che, nel 1967, sono stati staccati per sottrarli alla rovina completa e attualmente sono collocati nella sagrestia della chiesa parrocchiale. Nato nel 1380 a Massa Marittima dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi, San Bernardino rimase orfano in giovane età. Frequentò lo Studio senese fino a ventidue anni, quando abbandonò la vita mondana per vestire l’abito francescano. Nell’Ordine divenne uno dei principali PellegrinaggioSBernard- (9)propugnatori della riforma dei Francescani osservanti, banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne fece incidere il monogramma “JHS” (Jesus Hominum Salvator) su tavolette di legno, che dava da baciare al pubblico dopo le sue prediche. Anche dopo la sua morte, avvenuta alla città dell’Aquila nel 1444, Bernardino continuò la sua opera di pacificazione. Era infatti giunto morente in questa città e non poté tenervi il corso di prediche che si era prefissato. Persistendo le lotte tra le opposte fazioni, il suo corpo dentro la bara, cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò soltanto quando i cittadini dell’Aquila si riappacificarono. San Bernardino fu canonizzato nel 1450, a soli sei anni dalla sua morte, da papa Niccolò V.

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L.Tintori