La vita della comunità
La liturgia del sale
Nel pomeriggio di domenica 21 maggio nella nostra chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in Torre Boldone si è celebrata la Liturgia del sale: un incontro di preghiera
dedicato in modo speciale ai bambini che nell’anno 2016 hanno ricevuto il Santo Battesimo e con loro sono stati accolti i genitori, nonni e amici dei neo battezzati. La breve cerimonia, presieduta dal prevosto Mons. Leone, coordinata dai responsabili del gruppo Famiglia e allietata dai canti di Emanuela e Carlo è iniziata alle ore 16 con un semplice gesto, il segno della croce sulla fronte di ogni battezzato che i genitori hanno tracciato sui loro figli. Il celebrante ha poi asperso l’assemblea orante con l’acqua benedetta, simbolo di grazia ricevuta nel sacramento del battesimo, con un forte invito a trasmettere, con le parole e con l’esempio di vita, il messaggio del vangelo ai piccoli, affinché abbiano a dissetarsi alla sorgente dell’acqua viva: “l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv. 4-14). La liturgia è poi proseguita con l’imposizione del sale, dopo essere stato benedetto da Don leone, sulle labbra di ogni neo battezzato: il sale, simbolo della Sapienza di Dio che opera nella Sua creatura e che deve insaporire di sé tutta la sua vita. Gesù ha esortato con forza i suoi discepoli a diventare sale della terra: “Voi siete il sale della terra; ma se
il sale perde il sapore con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato…” (Mt. 5-13). La preghiera finale alla Santa Vergine Maria ha suggellato l’impegno e la scelta di un vissuto cristiano e affidato alla Madonna tutti i nostri nuovi piccoli battezzati, affinché la sua protezione di “Mamma” possa accompagnarli sempre nella crescita umana e spirituale. Al termine della liturgia è stato offerto un dono a tutte le famiglie presenti, un dono preparato con arte e con cuore dai responsabili impegnati in
parrocchia per il gruppo Famiglia, un dono con un alto significato spirituale: un sacchetto contenente sale benedetto con una piccola pergamena recante una preghiera e uno splendido angelo, simbolo e segno di una guida costante e sicura nel cammino della vita. La celebrazione liturgica intima e festosa si è poi conclusa all’oratorio Don Carlo Angeloni, con una gustosa merenda preparata da volontari ed amici e con il tradizionale “lancio dei palloncini”, lanciati dal centro del nuovo campo sportivo, auspicio di un futuro fatto di accoglienza, serenità e pace.
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Vi aspettiamo tutti all’Oratorio
E per chi vuol fare un poco di movimento
In cammino per il mese Mariano
Aiutiamo la Bosnia
La processione della Ronchella

Nella serata di sabato 22 aprile si è svolta la tradizionale processione con il simulacro ligneo della “Vergine con Bambino”. La comunità si è ritrovata alle 20.45 in via Brigata Lupi alla santella della Madonna Addolorata, con la presenza dei nostri sacerdoti, Mons. Leone, Don Tarcisio e Don Angelo e di numerosi fedeli che hanno voluto partecipare e condividere la devota processione, con in mano la candela accesa, detta “flambeaux”.
La tradizione di accompagnarsi in processione con la fiaccola accesa, segno che illumina il cammino di ogni cristiano, probabilmente è iniziata durante le diciotto apparizioni a Lourdes, dove Bernadette aveva l’abitudine di portare con sé una candela quando andava alla Grotta, sicuramente per farsi luce lungo il tragitto, perché solitamente quando si incamminava era ancora buio, ma soprattutto perché la candela era un simbolo religioso. Il fedele offre una candela che lo rappresenta, una candela che continuando a bruciare mantiene viva la propria preghiera. E’ per questo che l’offerta di una candela ha un significato importante nelle cerimonie di consacrazione a Dio: “ à la lumière des flambeaux”, alla luce delle fiaccole.
Partita dalla piazzetta della Madonna Addolorata, la processione si è snodata da via Ranica a via Resistenza, per sostare brevemente alla santella della Madonna della Fiducia,
con una preghiera sommessa e accorata, nella quale abbiamo riposto ogni nostra vicissitudine ed ogni nostra fatica del vivere quotidiano. Il cammino è poi proseguito per via Monte Ortigara da dove, attraverso un percorso campestre, illuminato a giorno da fiaccole e lumini è stata raggiunta la chiesetta della Ronchella, detta anche “dei mortini”, dedicata alla Madonna del Suffragio.
Accompagnati dai nostri sacerdoti, i numerosissimi partecipanti alla processione, hanno innalzato al Signore preghiere e canti di lode, nella gioia del Cristo Risorto. A conclusione, Don Tarcisio Cornolti, nativo di Torre Boldone ed ora coadiutore nella nostra parrocchia, dopo una breve preghiera di supplica e ringraziamento ha elargito ai presenti la Santa Benedizione con il reliquiario della Madonna.
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(a cura di LUCIANO TINTORI)
La Festa della Ronchella
Domenica 23 aprile, nella nostra comunità si è celebrata la Festa della Ronchella, che tradizionalmente cade sempre nella prima domenica dopo la Pasqua, chiamata “In Albis”, che significa “in bianche vesti”, perché i battezzandi della veglia Pasquale, indossavano una tunica bianca sino alla prima domenica dopo Pasqua; nella medesima domenica viene anche celebrata la “Festa della “Divina Misericordia”, festività voluta da Giovanni Paolo II nell’anno 2000 per invitare i fedeli alla devozione di Gesù, Misericordia Divina.
Ospite d’eccezione in questa giornata di festa il nostro Curato degli anni 60, Don Gino Cortesi, che grazie alla sua munificenza a cui va la gratitudine di tutta la comunità, ha permesso il restauro di due quadri, ex voto, presenti nella chiesetta della Ronchella e raffiguranti le vicissitudini storiche del 1600 con la decimazione della popolazione del nostro territorio causata dalla peste. Don Gino ha celebrato la santa Messa solenne delle ore 10, partecipata dal numerosi fedeli e allietata dai canti del nostro coro parrocchiale diretto dal maestro Gaetano, all’organo il maestro Dott. Giuseppe. Dagli atti degli Apostoli cap. 2 apprendiamo come gli apostoli: “Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo”. Dalla Prima lettera di San Pietro Apostolo cap.1 ci viene rivolto un invito: “Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime”. Dal vangelo di Giovanni cap. 20: “otto giorni dopo venne Gesù a porte chiuse”, si sottolinea il coraggio di credere: “Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». E’ un invito, forte e perentorio, a srotolare la propria vita nella consapevolezza che Gesù vive, è vivo dentro di noi e dentro la nostra storia, e che pertanto “nulla ci mancherà…!”.
Don Gino nella sua appassionata riflessione, dopo aver ringraziato della calorosa accoglienza si è soffermato nell’illustrare la valenza religiosa e storica della chiesetta della Ronchella e dei due ex-voto che nell’immediato del tempo, quando la peste devastò e decimò la popolazione del nostro paese, hanno voluto raccontare e ricordare la benevola intercessione della Madonna denominata “del Suffragio”, nel pio ricordo della nostra comunità decimata dalla devastante epidemia.
Nel pomeriggio, Don Tarcisio coadiuvato da Don Angelo ha presenziato alla preghiera del vespro concludendo l’intensa giornata di spiritualità con la benedizione e il bacio della Reliquia.
Rosella Ferrari ci ha poi intrattenuto in una interessante visita guidata, all’interno della chiesetta, illustrando con dovizia di particolari i molteplici significati e le variegate raffigurazioni presenti nel luogo sacro, con uno speciale riferimento ai due quadri ex voto, restaurati grazie all’opera intelligente della restauratrice Roberta Grazioli, nei quali si ritrovano i motivi preponderanti di riconoscenza e gratitudine degli scampati alla pestilenza.
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(a cura di LUCIANO TINTORI)
La lavanda dei piedi in Coena Domini

Giovedì 13 aprile 2017 nella nostra parrocchia si è celebrata la Liturgia della Lavanda dei piedi, facendo memoria di quanto Gesù ha fatto nella sera dell’istituzione dell’eucaristia, lavando i piedi ai suoi apostoli come esempio e testimonianza di servizio alla Chiesa nascente. Per favorire la più ampia partecipazione sono state celebrate due funzioni liturgiche, una alle ore 16, presieduta da Don Angelo, per i ragazzi e per quanti fossero impossibilitati a partecipare nelle ore serali e l’altra alle 20,45, presieduta dal prevosto Mons. Leone.
La prima lettura è tratta dal libro dell’Esodo cap. 12, nel quale si descrivono le prescrizioni della cena pasquale: “…Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!”. La seconda lettura è dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi cap. 11: “Ogni volta che mangiate questo pane, annunciate la morte del Signore”. “…il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Il vangelo di Giovanni cap. 13 “Li amò sino alla fine” ci racconta l’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli, lavando i piedi ai dodici in umiltà, prima di benedire il pane e il vino. Invitano a una profonda revisione di vita, le parole di Gesù, lasciateci a testamento spirituale: “ Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
il celebrante, dopo aver invitato l’assemblea a una breve riflessione sul significato della cerimonia che si andava compiendo, dismessa la casula e indossato una grembiule si apprestava a lavare i piedi, nel pomeriggio a tredici prossimi comunicandi, la sera a dodici adolescenti. Significativa la curiosità dei bambini più piccoli che si sono accostati e accalcati attorno al celebrante Don Angelo, per osservare da vicino la semplice cerimonia pomeridiana; emblematico invece l’abbraccio fraterno del celebrante Don Leone agli adolescenti, dopo aver lavato loro i piedi, nella liturgia serale. Le due celebrazioni liturgiche in “COENA DOMINI” sono state allietate dai canti del coretto delle famiglie, nel pomeriggio, e del coro dei giovani nella serata alle quali hanno partecipato numerosi e devoti fedeli.
A chiusura della liturgia serale, il celebrante, indossato il velo omerale, ha portato il Santissimo Sacramento in processione, accompagnato dai concelebranti e dai chierichetti, all’altare della reposizione deponendo la pisside nel tabernacolo.
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a cura di Luciano Tintori
Le celebrazioni della domenica delle palme
Domenica 9 aprile 2017 con la Festività delle Palme si è fatta memoria dell’entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme, aprendo così le celebrazioni della Settimana Santa. La funzione liturgica nella nostra parrocchia ha avuto inizio poco prima della Santa Messa delle 10,00 con la benedizione degli ulivi nell’area dell’oratorio Don Carlo Angeloni. Il prevosto Mons. Leone ha così pregato:
“ Fratelli carissimi, questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall’inizio della Quaresima. Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione. Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione”. Dopo questa esortazione il sacerdote ha benedetto i ramoscelli d’ulivo : “Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te, e concedi a noi tuoi fedeli, che rechiamo questi rami in onore di Cristo trionfante, di rimanere uniti a lui. Per Cristo nostro Signore”, aspergendo i rami con l’acqua benedetta. Don Tarcisio ci ha proposto poi il brano di vangelo tratto da Matteo al capitolo 21, dove viene descritto l’entusiasmo del popolo nell’accogliere Gesù: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore…”.
I numerosi fedeli presenti accompagnati dal coro parrocchiale, dai chierichetti e dai nostri sacerdoti, Don Leone, don Tarcisio e Don Angelo, in corteo hanno processionalmente raggiunto la chiesa parrocchiale per la celebrazione eucaristica agitando festosamente l’ulivo benedetto. La prima lettura della liturgia di oggi, da Isaia cap. 50 è profeticamente rivelatrice degli avvenimenti della passione: “Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso”. Nella seconda lettura la lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi cap. 2 sottolinea come “Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò”. Il vangelo ci ha
proposto la descrizione dettagliata degli avvenimenti della Passione del Signore, da Matteo cap. 26, declamato a tre voci dai nostri sacerdoti e ascoltato dall’assemblea con devota attenzione e intensa partecipazione. La celebrazione liturgica che ha visto la presenza anche di Don Giuseppe, concelebrante, è stata allietata dai canti del nostro coro parrocchiale con una numerosa partecipazione di fedeli e attorno all’altare un gran numero di bambini e di piccoli scout che hanno fatto da corona alla gioiosa e pur sempre significativa concelebrazione.
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a cura di Luciano Tintori
Appuntamento alla chiesina…
Gli auguri di Padre Fulgenzio
La settimana Santa in Parrocchia
Un nuovo servizio in Oratorio
In Oratorio per prepararsi all’estate
La settimana Santa in Oratorio
In Parrocchia festeggiamo gli sposi
Un maggio da Oscar all’Auditorium
Sante Messe nelle comunità di accoglienza
La celebrazione della terza domenica di quaresima, nella nostra parrocchia è stata caratterizzata dalla visita alle comunità di accoglienza presenti sul nostro territorio, visite di saluto, conoscenza e condivisione culminate con le celebrazioni eucaristiche.
Sabato 17 nel pomeriggio abbiamo visitato e condiviso la Casa Raphael, casa alloggio per persone bisognose di assistenza sanitaria e gestita dall’Associazione Comunità Emmaus Onlus, in via Calvarola, 2. La celebrazione della Santa Messa, presieduta dal prevosto Mons. Leone, concelebrante Don Claudio Visconti, Direttore
della Caritas Diocesana, è stata molto partecipata con una significativa presenza di volontari e parrocchiani che hanno partecipato con gioia in comunione con gli ospiti. La prima lettura, Esodo cap. 17 ci propone di riflettere sull’operato di Dio, che attraverso la mano di Mosé fa scaturire l’acqua dalla roccia per dissetare il popolo in cammino verso la Terra Promessa, mentre San Paolo nella lettera ai Romani, capitolo 5 ci spiega che “l’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Il vangelo, Giovanni capitolo 4, ci racconta l’incontro della samaritana con il Signore, un incontro di ascolto che produce un cambiamento radicale nella donna che chiede e ottiene da Gesù di dissetarsi alla “sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. Don Leone, nella sua omelia
sottolinea l’importanza di ricercare un’acqua pura, un’acqua fresca, un’acqua limpida che abbia veramente a soddisfare questo nostro desiderio delle cose di Dio, dentro il nostro vivere quotidiano. E rilancia un invito, a farci donatori, attenti e generosi, di quest’acqua che disseta, che risana, che rigenera vita e pertanto che abbiamo a donare acqua purificata dalla nostra profonda esperienza di Dio e libera da ogni egoismo, e… che i nostri recipienti non siano bucati, diversamente il nostro dono si disperderebbe lungo il cammino. Domenica 18 alle ore 9,30, visita e condivisione alla comunità dell’Istituto Palazzolo, residenza sanitaria assistita per anziani, in via Donizetti 3. Celebra la liturgia eucaristica il nostro parroco Don Leone, concelebrante Don Piero Garavelli, cappellano dell’Istituto. Sempre numerosissima la partecipazione della comunità e numerosa anche la partecipazione degli ospiti della casa che vengono accompagnati alla chiesa dai familiari e volontari che con puntualità
e costanza prestano questo significativo servizio. La Santa Messa è stata allietati dai canti della corale della nostra Parrocchia diretti come sempre dal maestro Gaetano Mostosi, all’organo (!) il maestro Dr. Giuseppe Bertulezzi. Alle ore 10 la Santa Messa in parrocchia è stata sospesa per l’opportunità di condividere la celebrazione eucaristica con la Comunità Il Mantello dell’Istituto Palazzolo, Casa di accoglienza per donne in difficoltà, in via Donizetti 1. La responsabile Sr. Daniela rivolge un riconoscente saluto a tutta l’assemblea riunita nel primaverile chiosco-giardino situato nel bel mezzo della casa, dove per l’occasione è stato preparato l’altare. Celebrante il nostro Vicario parrocchiale Don Angelo, che ringrazia il Signore per questa limpida giornata di sole che ci permette di celebrare all’aperto e accogliere pertanto tutti i numerosi fedeli che hanno desiderato condividere questa Eucaristia.
Nella gioia abbiamo aperto i nostri cuori al canto e all’ascolto della Parola; l’incontro poi con il Gesù eucaristico, ha riempito i nostri cuori di nuova linfa vitale e dissetato il nostro spirito con l’acqua viva che rigenera per l’eternità. Alle ore 10,30 incontro di preghiera e condivisione nella celebrazione eucaristica con la Comunità Villa Mia, comunità di accoglienza Socio-Sanitaria appartenente al Consorzio di scopo La Cascina, che risponde al bisogno abitativo e residenziale di persone adulte con diverse abilità, garantendo un contesto socializzante e familiare, in via Fenile 1. La Santa Messa è celebrata dal nostro Don Tarcisio, coadiutore parrocchiale, animata dai canti e dalle chitarre del gruppo di Carlo Ceribelli, una presenza costante e generosa per allietare ed elevare lo spirito nella lode a Dio, attraverso il bel canto. Numerosa anche in questa comunità, la partecipazione degli ospiti della casa e del vicinato, attento e sensibile a questa presenza abitativa che sentono veramente come parte viva nell’ambito del loro territorio. L’ultima comunità con la quale è stata condivisa la celebrazione eucaristica è la Comunità Martinella, delle Suore Adoratrici dell’Associazione Micaela Onlus, comunità di pronto intervento per donne vittime di sfruttamento e in difficoltà. Abbiamo condiviso con loro la Santa Messa delle 11.30 celebrata nella chiesa parrocchiale, celebrante d’eccezione il Padre Raed, responsabile della Caritas di Gerusalemme, nato a 20 chilometri dal pozzo di Giacobbe, del quale oggi il vangelo ci parla dell’avvenuto incontro di Gesù con la Samaritana. Abbiamo ascoltato la sua forte testimonianza nel vivere la fede nei territori martoriati della terra santa, nel testimoniare nella quotidianità la realtà storico-religiosa dei luoghi santi. Ci ha poi invitati a comprendere nella gioia, che tutti dobbiamo sentirci e siamo un unico popolo prediletto da Dio, perché Dio è l’Amore e nell’amore non ci sono preferenze. Infine a conclusione della sua edificante testimonianza un auspicio che è più di un desiderio: pace in Terra Santa, e quando avverrà questo, ci sarà pace nel mondo intero.
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