Le Rogazioni

Nella fresca mattinata di sabato 14 aprile, un folto gruppo di fedeli si sono ritrovati con i sacerdoti della parrocchia, alla Ronchella, dove  Don Leone ha rinnovato una Rogazioni 2018- (2)celebrazione liturgica di anni fa, ora andata in disuso: le Rogazioni. Consuetudinarie sino a qualche decennio fa, le Rogazioni furono processioni propiziatorie che si celebravano allo spuntar del sole, cantando le Litanie dei Santi ed altre preghiere, per implorare da Dio la prosperità delle messi e la buona riuscita delle seminagioni. Hanno la finalità di attirare la benedizione divina sull’acqua, il lavoro dell’uomo e i frutti della terra. Si distinguevano in “maggiori” nella giornata del 25 aprile e “minori” nei tre giorni che precedevano la festa dell’Ascensione. Pur essendo affievolita la tradizione, il Benedizionale, revisionato da Papa Giovanni Paolo II prevede la possibilità di celebrare le Rogazioni in alcuni momenti particolari a livello ecclesiale. Pertanto anche la nostra comunità, in questa occasione speciale,  di buon mattino, si è ritrovata lungo il sentiero della Ronchella al canto delle Litanie, pregando e cantando le lodi al Signore per il buon esito della seminagione affinché abbia a produrre un buon raccolto. La zona rurale e collinare della Ronchella,

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uno degli ultimi appezzamenti di terra coltivato sul nostro territorio, è stato il luogo dove abbiamo rinnovato questo antico rito, che purtroppo causa l’abbondante pioggia di questi giorni, non ci ha permesso di camminare nei sentieri costeggianti prati,  tra i filari delle viti fino all’ultimo abitato al limite del bosco, dove poi un  sentiero conduce nel territorio di Ranica, alla chiesa di San Rocco. Nella chiesetta della Madonna del Suffragio abbiamo comunque cantato le Litanie dei Santi e rivolto preghiere di supplica per il buon esito delle seminagioni e la prosperità dell’ambiente; a conclusione la celebrazione eucaristica per i defunti della Ronchella, con Don Leone e Don Tarcisio, ha evidenziato la fede e la devozioni dei tanti pellegrini intervenuti per una Liturgia ecclesiale ancora  apprezzata e densa di significato spirituale.

 Dal vangelo di Matteo, cap. 5: Le beatitudini:”

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i

suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

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Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi”.

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Luciano Tintori

Il racconto e le immagini della festa della Ronchella – La serata sulla storia della Chiesina

Nella serata di giovedì 5 aprile, al Centro Santa Margherita si è svolto l’incontro di informazione storico-sociale-religioso relativo alla nostra amata chiesetta “dei mortini” in località Ronchella, dedicata alla Madonna del Suffragio. Con questo incontro si è voluto così dare inizio agli avvenimenti che vorranno sottolineare l’evento particolare di questa nostra chiesetta: il compimento dei 300 anni dalla sua nascita.

Ronchella-2018-Storia- (8)Relatrice d’eccezione la nostra Rosella Ferrari che con dovizia di particolari e con tanto entusiasmo ci ha illustrato anche attraverso significative slide, la storia di quei secoli e le motivazioni per le quali si è poi giunti alla costruzione della chiesetta. Ci ha raccontato il contesto sociale dell’Europa, partendo dal 1300, continuando poi nella realtà ristretta dei paesi nordici sino a giungere al nostro territorio che con la calata dei Lanzichenecchi ci ha portato la peste, malattia infettiva di origine batterica, decimando così tutta la popolazione.

Da qui la costruzione in ogni dove di lazzaretti, preposti e predisposti ad accogliere la popolazione infetta e votata alla morte e lo scavo di fosse comuni create per una veloce sepoltura degli appestati.

Ronchella-2018-Storia- (13)Documenti storici raccontano che anche nel nostro territorio, in zona “Ronchella” fu scavata una fossa ove furono sepolti più di trecento morti di peste e la pietà dei sopravvissuti volle che lì fosse eretta una “santella” in pio suffragio. Eventi successivi portarono poi ad erigere una chiesa, che la popolazione volle dedicare alla Madonna quale ringraziamento per aver posto termine all’orrore della peste e aver restituito dopo quel terribile e doloroso evento, un poco di serenità  e di fiducia nell’avvenire.

E la Madonna fu chiamata: Santa Maria della Pietà verso i defunti.

Ronchella-2018-Storia- (2)Gli incontri di informazione storico-sociale-religioso sono poi proseguiti nelle mattinate successive, dove ha visto la partecipazione un uditorio attento degli alunni frequentanti la Scuola Primaria Paolo VI dell’Istituto Palazzolo, che l’encomiabile Rosella ha accolto nella chiesetta della Ronchella con simpatia ed entusiasmo, raccontando e rispondendo alla loro curiosità e desiderio di conoscenza.

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Luciano Tintori

 

 

Il racconto e le immagini della festa della Ronchella – La Domenica…

La giornata luminosa con l’aria tiepida, si apre con la celebrazione della Santa Messa mattutina delle ore 8, Don Tarcisio ha accolto i numerosi fedeli che di buon mattino si sono recati nella chiesetta per condividere l’eucaristia. Nella riflessione il sacerdote ha Ronchella-2018-Domenica- (6)richiamato l’importanza di questa giornata, nella quale siamo invitati a ricordare quanto la storia ci racconta e testimonia del grave evento della peste e quanta fede e devozione la gente del luogo abbia espresso nel corso di tre secoli,  mantenendo viva la tradizione nel pregare la Vergine Maria qui invocata come Madonna della pietà verso i defunti. I pellegrini hanno avuto l’opportunità di visitare la chiesetta, pregare la Madonna e sostare in questa oasi di pace e di quiete, dove  per l’evento, gli Amici della Ronchella in collaborazione con il gruppo Alpini di Torre Boldone hanno allestito un punto ristoro, per accogliere e offrire l’opportunità di condividere  momenti di gioia e di fraterna amicizia; nella mattinata vi è stata anche l’occasione di portarsi a casa una deliziosa torta fatta in casa, che evidenziata la golosità dei visitatori sono state presto esaurite.  La Messa solenne delle ore 10 ha visto una grande  partecipazione di fedeli che con la loro presenza hanno voluto testimoniare l’attaccamento oltre che affettivo anche spirituale  verso la Madonna del suffragio. Con Mons. Leone hanno concelebrato Don Tarciso, Don Diego e Don Gino Cortesi, curato della nostra comunità negli anni 60 e autore di due encomiabili volumi inerenti la storia del nostro paese, Torre Boldone. Nell’omelia, il celebrante ha ricordato il significato di questa domenica dopo Pasqua, chiamata anche  in albis  (o della Divina Misericordia) che con la riforma liturgica Ronchella-2018-Domenica- (5)successiva al Concilio Vaticano II è chiamata domenica dell’ottava di Pasqua. Ha sottolineato poi l’aspetto peculiare di questo giorno, che per la nostra comunità è particolarmente speciale perché la chiesetta dei “mortini” alla Ronchella,  nel corso di quest’anno compirà 300 anni. Poi ha rivolto un caloroso invito ad abbandonare gli egoismi, le superficialità, le cattiverie, le chiusure, le incoerenze per un’apertura di vita in perfetta sintonia con l’insegnamento del Cristo Risorto che ha dRonchella-2018-Domenica- (32)onato la sua vita per la salvezza del mondo.  La celebrazione eucaristica animata dal coro parrocchiale con canti veramente edificanti, ha visto la presenza dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e del nostro sindaco Sessa, con alcuni rappresentanti del Consiglio Comunale. Dopo la celebrazione liturgica, molti amici della Ronchella si sono ritrovati nella casa di Piero e Lina per il tradizionale “aperitivo”, in compagnia delle autorità civili e religiose, durante il quale si è avuta una gioiosa opportunità di incontrare vecchie amicizie e di intrecciarne delle nuove. Nel pomeriggio il canto dei Vespri e la benedizione con il bacio della reliquia ha concluso la bella giornata di preghiera, di festa e di fraternità comunitaria attorno alla “Madonna del Suffragio.

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LUCIANO TINTORI

Il racconto e le immagini della festa della Ronchella – La Processione

Nella serata di sabato 7 aprile ci siamo dati appuntamento, come ogni anno ormai, davanti alla santella della “Madonna Addolorata” in via Brigata Lupi, per poi in devota Ronchella-2018-Processione- (18)processione raggiungere la chiesetta della Madonna del Suffragio. Molti i fedeli che si sono raccolti in preghiera davanti all’effigie dell’Addolorata, che un tempo, era luogo dove tante persone s’incontravano comunitariamente pregando il Santo Rosario, tutte le sere nel mese di maggio, il mese dedicato per eccellenza alla Madonna. Il prevosto Don Leone, dopo una breve riflessione sul significato di questo “breve pellegrinaggio”, che la comunità parrocchiale con pia devozione si apprestava a compiere, elevata alla Madonna una preghiera di supplica, incensato il simulacro ligneo della Madonna del Santo Rosario, dava il via alla processione. Davanti un lungo corteo di fedeli con le candele accese, il simulacro della Madonna portato con generosità da Ronchella-2018-Processione- (6)quattro volontari e a chiudere la lunga processione, i nostri sacerdoti, Don Leone, Don Tarcisio e Don Diego, insieme pregando e cantando: “Ave, Ave, Ave Maria!”. Abbiamo percorso via Brigata Lupi, attraversato via Mirabella, calpestato via Rinada,  inerpicati per via Ortigara fino ad immetterci per la via Ronchella, che nell’ultimo tratto è diventato veramente, come ha sottolineato poi Don Leone, un cammino mariano “per agros”, ovvero i fedeli che percorrono il territorio esterno dell’abitato. Il percorso illuminato da infiniti lumini e addobbato con particolare cura dagli abitanti della zona,  ha rivelato una sensibilità e un’attenzione veramente ammirevoli, mentre nel tratto finale attraverso la collina due lampioni predisposti con generosità dal gruppo Alpini del paese, hanno agevolato il cammino dei pellegrini evitando facili capitomboli e disastrate cadute. Giunti al termine del pellegrinaggio, Ronchella-2018-Processione- (9)raggiunta la chiesetta alla Ronchella, ci siamo  raccolti attorno alla Madonna e con i nostri sacerdoti abbiamo pregato, lodato il Signore, cantato un inno di gioia alla Vergine e ricevuta la benedizione che Don Leone con il reliquiario ci ha voluto donare:  “che in Signore abbia a benedire, a “dire bene”  del suo popolo in cammino,  che con umiltà e devozione crede in Lui e nella Sua Misericordia”. Un ringraziamento ai Vigili Urbani e ai Volontari V.O.T. che, coordinati dal Sindaco Sessa, hanno svolto un servizio veramente impeccabile permettendo lo svolgersi della processione in serenità di spirito e tranquillità d’animo. La serata, fresca nell’aria e luminosa di stelle, è stata chiusa da uno splendido spettacolo pirotecnico, fuochi d’artificio veramente belli che oltre a dar lode e onore alla festeggiata, La Madonna, hanno rallegrato i cuori e deliziato gli occhi con  tanti colori ed effetti esilaranti.

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Luciano Tintori

Il racconto e le immagini della festa della Ronchella – L’Adorazione Eucaristica

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La chiesetta della Ronchella, nella giornata di venerdì 6 aprile è rimasta aperta tutta la giornata, come sarà nelle giornata successive, offrendo così opportunità e occasione ai visitatori di poter accedere per una visita, una preghiera, una sosta: momenti importanti per entrare nel proprio intimo e riformulare nel silenzio, una relazione profonda con il Signore, attraverso la protezione, il sostegno e l’aiuto della Vergine Santa del Suffragio. Nel primo pomeriggio, presenti i sacerdoti Mons. Leone parroco e Don Tarcisio, abbiamo contemplato il Signore nell’Eucaristia, con una devota e partecipata adorazione. Il Santissimo esposto all’altare, davanti alla Vergine, è stato per i numerosi pellegrini intervenuti, un momento di profonda e intensa preghiera, un rapporto ravvicinato con il Cristo, nella presenza vera, reale, sostanziale di Gesù Eucaristico. Nel dialogo personale, nella preghiera comunitaria e nel canto di lode al Signore, l’adorazione ha poi avuto il suo culmine nella benedizione eucaristica, per la quale i nostri cuori hanno esultato di gioia, con un sentimento di profonda gratitudine verso la Madonna, che attraverso il suo “fiat” (avvenga di me secondo la Tua parola) ci ha donato suo figlio Gesù: nella capanna di Betlemme, sulla croce del Golgota, nella Pasqua di Risurrezione. E’ seguita poi la celebrazione della Santa Messa, celebrante il prevosto Mons. Leone e concelebrante Don Tarcisio Cornolti, sacerdote nativo di Torre Boldone, che da tempo presta servizio nella  parrocchia collaborando con i nostri sacerdoti. Il vangelo di oggi, da Giovanni al capitolo 21 ci racconta della pesca miracolosa e come Gesù, dopo la risurrezione si è manifestato agli apostoli:

 “Gesù si avvicinò, prese il pane lo diede loro, e così pure il pesce”.

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Prima dell’offertorio, Don Leone ha presentato ai numerosi fedeli l’immaginetta predisposta e stampata per ricordare, anche con un piccolo “santino”, i 300 anni della nostra amata chiesetta alla Ronchella. L’immaginetta ripresa dalla pala dell’altare, raffigura la Madonna in preghiera con le anime sante del purgatorio.

Insieme abbiamo pregato la Vergine Maria, con la supplica riportata sul retro:

 “Vergine Santissima del Suffragio, consolatrice degli afflitti e madre universale dei credenti, volgi il tuo sguardo pietoso ai defunti bisognosi di pietà. Interponi presso il Figlio tuo Gesù la potente tua intercessione, insieme a quella di san Giuseppe. Possano essere accolti nell’abbraccio di Dio Padre e resi partecipi della vita eterna. A noi concedi di vivere nella luce del Vangelo e nel conforto dello Spirito Santo e di morire affidandoci alla misericordia divina che perdona e conduce alla comunione e alla gioia del Regno di Dio. Amen 

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Luciano Tintori

La Festa della Ronchella

Ronchella-2018_ (10)E’ stata una magnifica festa quella per i 300 anni della chiesina della Ronchella, una domenica finale baciata dal sole primaverile e culminata con le celebrazioni in chiesetta , il picnic delle famiglie sotto i tendoni allestiti dai volontari o nei prati adiacenti, con le famiglie che si incontravano per vivere insieme qualche ora e far giocare i bambini nei prati antistanti la chiesetta, e persino nel fiumiciattolo che scorre a lato.

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Ancora un ricordo della Pasqua

Anche nella nostra parrocchia si è celebrata la veglia pasquale della sera del sabato Veglia-Pasquale-2018- (2)santo, alle ore 21: la chiesa gremita di fedeli, nel sagrato il gruppo di adolescenti hanno fatto da corona alla Liturgia della LUCE, con il celebrante Mons. Leone  e i collaboratori Don Tarcisio, Don Diego e ospite delle celebrazioni Pasquali Don Savino Tamanza, della diocesi di Massa Carrara. La cerimonia è iniziata con la benedizione del  fuoco:

“Preghiamo. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici + questo fuoco nuovo, fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore”. Poi, dalla fiamma del fuoco è stato acceso il cero pasquale:

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Il Cristo ieri e oggi: Principio e Fine, Alfa e Omega. A lui appartengono il tempo e i secoli. A lui la gloria e il potere per tutti i secoli in eterno. Amen. Per mezzo delle sue sante piaghe gloriose, ci protegga e ci custodisca il Cristo Signore. Amen”. “La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito”. Ci si è poi introdotti nella chiesa buia, alla luce del solo cero pasquale al quale tutti i fedeli hanno attinto la luce del Cristo. Dopo il canto dell’Exultet è iniziata la liturgia della Parola al termine della quale il suono delle campane a festa con il canto del Gloria abbiamo inneggiato al Cristo Risorto.

“O Dio, che illumini questa santissima notte con la gloria della risurrezione del Signore, ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione, perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell’anima, siano sempre fedeli al tuo servizio”.

Vangelo Mc 16,1-7: “Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salòme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.  

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Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Parola del Signore.

Nella notte del Cristo Risorto, con l’acqua benedetta dal cero pasquale e gli oli benedetti dal vescovo Beschi nella mattinata del giovedì santo in duomo, Don Leone ha celebrato il battesimo al neonato Ettore e all’adulto René conferendo alo stesso anche il sacramento della Cresima e facendolo partecipe del banchetto eucaristico.

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Continuiamo ad aiutare la Bosnia

Il Gruppo Bosnia organizza una vendita di torte il 14 e 15 Aprile per finanziare l’annuale “Pellegrinaggio di Carità” che verrà effettuato dal 6 al 10 giugno. Chiediamo la Vostra collaborazione per preparare torte e biscotti da consegnare sabato 14 aprile dalle ore 16.00 alle ore 18 sul piazzale della chiesa oppure, domenica mattina 15 aprile.

Vi ringraziamo per l’aiuto fornito.

Logo Bosnia

GRUPPO ANIMAZIONE MISSIONARIA PARROCCHIALE

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La Ronchella sui media

Torre Boldone, festa alla Ronchella «All’inizio era un panino col salame»

«Io e mio marito abitiamo in prossimità della chiesa e ci siamo affezionati alla Ronchella fin dai primi Anni Settanta, dando un contributo con piccoli interventi, come arieggiare la chiesa al mattino, mantenerla pulita, e controllare che resti tutto in ordine. Niente di eccezionale, per noi è un’abitudine che continua da anni e un segno di devozione per la nostra cara madonnina». A parlare è Lina Artifoni, da sempre residente a Torre Boldone.

Ronchella 2018 - gruppoLa festa della Ronchella di Torre Boldone ha mantenuto vivi i festeggiamenti successivi alla Pasqua, ed entra nel pieno degli eventi proprio nel prossimo weekend. Numerosi residenti di Torre Boldone hanno fatto visita in queste giornate al piccolo santuario, da decenni luogo di ricordo e devozione per gli abitanti del paese. Gli appuntamenti si sono susseguiti per tutta la settimana, partendo dall’apertura dello stand gastronomico nella bella giornata di Pasquetta.

La buona riuscita della festa e l’organizzazione si deve soprattutto ai volontari presenti, persone che si sono prodigate non solo nei preparativi, ma che negli anni si sono occupati anche della cura e della manutenzione della chiesa stessa, svolgendo tanti piccoli lavori che hanno permesso alla Chiesa dei Mortini della Ronchella di resistere all’ingiuria del tempo. C’è la già citata Lina Artifoni, con il marito. Caterina Sirtoli, tra i volontari alla cucina, ricorda le prime feste svolte presso le chiesa: «Nella prima domenica successiva alla Pasqua si è sempre ricordata, fin da che se ne ha ricordo, la Chiesetta dei Mortini della Ronchella. Già cinquant’anni fa, davanti al prato della chiesa, si teneva dopo la messa una piccola festa, un picnic tra le famiglie del paese». Anche Tiziana Brignoli ne ricorda l’evoluzione negli anni. «All’inizio la Festa della Ronchella consisteva in un semplice panino con il salame e il classico bicchiere di vino. Negli anni è cresciuta, è stato aggiunto il servizio griglia, la polenta e poi i casoncelli nostrani e altri piatti tipici. Quest ’anno, per i festeggiamenti legati a questi trecento anni abbiamo voluto prolungare fino a una settimana intera».

Angelo Corna – 6 aprile 2018 per BergamoPost Logo

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La Benedizione delle Uova Pasquali

Benedizione-uova-pasquali-2018- (18)Nel primo pomeriggio del Sabato Santo, nella nostra chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo in Torre Boldone si è celebrato il tradizionale rito della benedizione delle uova Pasquali. Anche se il tempo minacciava bufera la chiesa era gremita all’inverosimile di bambini, famiglie, nonni, tutti con il proprio cestello contenenti uova di vario genere e colori multi variegati.

Un incontro festoso ma, come ha voluto sottolineare Don Diego nella sua breve riflessione, con sullo sfondo di questa tradizione un significato veramente suggestivo: le uova, simbolo della vita.

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Nel Sabato Santo, in attesa della risurrezione di Gesù, dove tutto potrebbe apparire inerte, si vuole con questo gesto, ricordare che al di là di ogni parvenza, la natura ci offre la semplicità di un uovo, come certezza di una vita che rinasce, si rinnova e giunta a compimento ci dona la gioia di una nuova vita.

La tradizione religiosa ha sempre considerato l’uovo come il simbolo del dischiudersi della vita nella stagione di primavera quando la natura si ridesta e si rinnova.

Questa espressione della pietà popolare si riflette nella consuetudine di benedire le uova nel Sabato Santo. Il gesto semplice ed umile porta nell’ambito familiare il messaggio della Risurrezione e della vita nuova in Cristo, che investe l’uomo e la natura.

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Per questo, a conclusione del festoso rito, Don Diego a suggerito, ritornando alle proprie case, di fare dono di un uovo benedetto, a un vicino di casa, a un parente anziano, a una persona sola, affinché molti altri fratelli e sorelle possano essere raggiunti da questo messaggio, di speranza, di gioia,  il messaggio della Risurrezione, del Cristo Gesù risorto.

Terminata la Liturgia della Benedizione delle uova, i bambini presenti, le famiglie, i nuclei familiari tutti, si sono incolonnati in una pia processione per raggiungere il simulacro ligneo del Gesù morto, esposto ai piedi dell’altare, per un riverente saluto, un bacio, una carezza,  un abbraccio: nell’attesa della notte di Pasqua!

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La lavanda dei piedi

Con la denominazione di giovedì santo si indica il giovedì precedente la Domenica di Pasqua. Tale giovedì nell’anno liturgico è denominato in latino Feria Quinta in Cena Giovedi-santo-2018- (4)Domini (Giovedì della Cena del Signore). In parrocchia si è celebrato la mattina con la liturgia delle Ore, nel pomeriggio la celebrazione della Cena del Signore rivolta in particolar modo ai ragazzi e la sera la comunità parrocchiale si è riunita attorno alla mensa del Signore, per la medesima liturgia alla quale è seguita la processione con l’Eucaristia all’altare della reposizione e la spogliazione degli altari. Un gesto particolarmente significativo è stato la lavanda dei piedi a quattro animatori del gruppo adolescenti e quattro adolescenti, un numero inusitato per questo rito, che, come ha sottolineato il celebrante Don Leone, non vuole essere un semplice ricordo degli eventi ma la comprensione profonda dell’invito di Gesù a farsi “servitori attenti, fedeli, generosi”. Gesù lava i piedi ai suoi: è un gesto di amore – Gesù dà se stesso in cibo: è il sacramento dell’amore – Il sacerdozio nasce dall’Eucaristia: è il dono per l’unità. La liturgia partecipata con devozione da numerosi fedeli è stata animata dal coro dei “Giovani” con pianola, chitarre e tamburi. L’eucaristia straordinariamente è stata distribuita sotto le specie del pane e del vino.

Giovedi-santo-2018- (17)La prima lettura: abbiamo ascoltato Esodo cap. 12,   1-8.  11-14 “ Le prescrizioni per la cena pasquale”, la seconda lettura: la prima lettera di San Paolo ai Corinti cap. 11, 23-26: “ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice, voi annunciate la morte del Signore”. Il vangelo:  Giovanni, cap. 13, 1-15: “Li amò sino alla fine”:

“Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.. Gesù… si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: Giovedi-santo-2018- (19)«Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva;
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

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La domenica delle palme

Palme-2018- (17)La domenica 25 marzo nella nostra parrocchia di San Martino Vescovo sono iniziati i riti della Settimana Santa, con la processione degli ulivi, che partendo dall’Oratorio Don Carlo Angeloni percorrendo via Santa Margherita si è giunti alla chiesa parrocchiale al canto di: Osanna al Figlio di David, Osanna al Redentor! Nel cortile dell’oratorio siamo stati accolti dai nostri sacerdoti, Don Leone, Don Tarcisio e Don Diego; numerosi i fedeli presenti, la nostra corale ha allietato la festosa liturgia, a lato dell’improvvisato altare i bambini del “Buon Pastore” che accompagnati dai loro catechisti hanno condiviso, forse per la prima volta, la cerimonia delle “benedizione delle Palme”.

“Dio onnipotente ed eterno, benedici + questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli, che accompagniamo esultanti il Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli”.

Palme-2018- (3)VANGELO (Mc 11,1-10)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Palme-2018- (22)Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».                                                     
Parola del Signore.

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